Via Crucis – Venerdì 5 Marzo 2021

Gesù incontra Barabba

I Stazione: Gesù condannato a morte

LETTURA (Mc 15, 6-15)

Pilato, a ogni festa, era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Pilato rispose loro: «Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in libertà per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

RIFLESSIONE

Tutti si sarebbero aspettati che la giustizia avesse riconosciuto il colpevole e l’innocente. Ma così non avvenne: il giusto fu condannato, l’ingiusto fu graziato. Per un’istante due uomini tanto differenti si trovano l’uno di fronte all’altro: le loro vite si intrecciano. Con il suo sguardo verso Barabba, Gesù si fa carico delle sue colpe e di quelle di tutti noi.

INTERCESSIONI

Ripetiamo insieme: Signore aiutaci a proteggere la vita

– Quando si uccidono i bambini perché sono privati del necessario. R.

– Quando ci chiudiamo alle necessità di chi è accusato ingiustamente. R.

– Quando non si assistono i malati, i moribondi e gli anziani. R.

– Quando siamo indifferenti verso i nostri fratelli. R.

– Quando offendiamo la dignità di chi non è come noi. R

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Gesù incontra coloro che lo condannano a morte

II Stazione: Gesù riceve la croce

LETTURA (Gv 19, 12-16)

Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

RIFLESSIONE

La folla da una parte, Gesù dall’altra. La prima, senza troppa coscienza di sé, firma una condanna; il secondo, con tanta tenerezza, ascolta in silenzio e accoglie. Gesù consegna all’uomo due modi di guardare l’altro, due modi di incontrare l’altro. Oggi abbiamo l’opportunità di stare da una parte o dall’altra, di giudicare e condannare o di ascoltare e accogliere: a noi la scelta.

INTERCESSIONI

Ripetiamo insieme: Signore aiutaci a portare la nostra croce e le sofferenze degli altri.

    • Quando i diritti umani vengono negati ai più deboli del mondo. R.
    • Quando la sete di potere mette in gioco le libertà individuali. R.
    • Quando ci chiudiamo nell’egoismo della nostra esistenza. R.

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Gesù incontra il povero, uomo emarginato e sofferente

III Stazione: Gesù cade la prima volta

LETTURA (Is 53, 4-8)

Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte.

RIFLESSIONE

Poche cose ci toccano tanto il cuore come la sofferenza. La tentazione di non guardare, non sentire, non assistere è tanta perché inevitabilmente condividiamo il dolore. Gesù soffre con coloro che sono esclusi, piange con gli emarginati, consola gli afflitti, da forza e trascina chi gli è accanto perché l’amore che Dio ha per noi è più forte della paura di perdere sé stesso.

INTERCESSIONI

Ripetiamo insieme: Signore aiutaci a non cadere nell’errore

    • Quando siamo tentati di volgere lo sguardo dall’altro lato. R.
    • Quando, nell’indecisione, scegliamo la strada più facile a svantaggio di qualcun altro. R.
    • Quando veniamo meno alle nostre responsabilità sociali e civili. R.

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Gesù incontra sua madre, colei che gli ha dato la vita

IV Stazione: Gesù incontra sua madre

LETTURA (Lc 2, 34-35. 51)

Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

RIFLESSIONE

L’incontro tra una madre e il figlio sofferente non ha bisogno di parole, è sufficiente uno sguardo. In Sua Madre Gesù intreccia la Sua vita con ogni donna che ha generato vita, che ha cresciuto e ha visto andarsene un figlio, che ha amato con tutta sé stessa e ha assistito impotente alla sofferenza di colui che custodì nel grembo. In una mamma, amore e sofferenza sono facce della medesima medaglia appesa gelosamente al collo.

INTERCESSIONI

Preghiamo: Gesù, che dalla croce hai dato per madre a noi peccatori la Madre tua, per sua intercessione donaci il perdono delle colpe e il coraggio di rimetterci in cammino.

Insieme: Ave Maria…

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Gesù incontra un uomo che, di fronte alla sofferenza, non rimane impassibile

V Stazione: Il Cireneo aiuta Gesù a portare la croce

LETTURA (Mc 15, 21-22)

Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio».

RIFLESSIONE

Può Gesù aver bisogno di noi? Le nostre braccia, i nostri occhi, la nostra voce possono essergli di aiuto? Come il Cireneo, di fronte a chi ha bisogno, non possiamo stare fermi, l’indifferenza non può appartenerci. Non per obbligo, non perché animati da un “si deve fare”, ma semplicemente perché l’altro ha bisogno di me come io ho bisogno dell’altro: ogni cristiano nella Chiesa è una missione.

INTERCESSIONI

Ripetiamo insieme: Perdonaci Signore.

    • Per tutte le volte che non abbiamo difeso la dignità dei poveri e degli esclusi. R.
    • Per tutte le volte che siamo rimasti indifferenti al tuo amore. R.
    • Per tutte le volte che abbiamo chiuso il nostro cuore all’incontro con l’altro. R.

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Gesù incontra la Veronica e in lei, tutti noi che ora siamo presenti

VI Stazione: La Veronica asciuga il volto di Gesù

LETTURA (Sal 27, 8-9)

Il mio cuore ripete il tuo invito: “Cercate il mio volto!”. Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

RIFLESSIONE

Un incontro che cambia, uno sguardo che riempie il cuore di pace. La Veronica incarna ciò che ognuno di noi profondamente desidera: incrociare il volto di Gesù, intrecciare la nostra vita con la Sua. Non potendone fare a meno, instancabilmente noi cechiamo il Suo volto, aneliamo la pace che solo il Suo sguardo può darci. Dal profondo del cuore nasce un grido di aiuto: non lasciarmi sola Signore.

INTERCESSIONI

Ripetiamo insieme: Insegnaci, Signore, a guardare con i tuoi occhi

    • Quando non riusciamo a vedere oltre le nostre problematiche. R.
    • Quando ci troviamo di fronte a situazioni di ingiustizia. R.
    • Quando sentiamo di perdere la fiducia in noi stessi e negli altri. R.

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Gesù incontra gli oppressi

VII Stazione: Gesù cade la seconda volta

LETTURA (Lam 3, 1-2. 9. 16)

Io sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira. Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce. Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri. Ha spezzato i miei denti con la ghiaia, mi ha steso nella polvere.

RIFLESSIONE

Sembra impossibile che Dio possa cadere come un qualsiasi uomo, quasi a dire: “Non ce la faccio più, non ho più forza”. Gesù cede sotto il peso di una croce, con noi cade e geme intrecciando la sua vita con tutti coloro che ogni giorno sono costretti a portare pesi più grandi di loro. Ogni uomo che spera, che sogna di rialzarsi e desidera ricominciare, trova in Gesù un sicuro appoggio.

INTERCESSIONI

Ripetiamo insieme: Signore accresci in noi il desiderio di ricominciare

    • Di fronte alle prove della vita. R.
    • Di fronte alla stanchezza e allo sconforto. R.
    • Di fronte alle persecuzioni. R.

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore..

Gesù incontra una donna che vive la compassione

VIII Stazione: Gesù incontra le donne di Gerusalemme

LETTURA (Lc 23, 28-31)

Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: «Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato». Allora cominceranno a dire ai monti: «Cadete su di noi!», e alle colline: «Copriteci!». Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

RIFLESSIONE

Il pianto di una donna irrompe nel cammino di Gesù, lacrime che scendono copiose di fronte alla sofferenza: non c’è gesto più comunicativo di una lacrima che sgorga da un cuore che compatisce. Gesù incontra sul suo cammino coloro che non rimangono indifferenti, che hanno il cuore attanagliato da ciò che vedono e non si tirano indietro. Abbraccia e rinfranca l’uomo e la donna che non volta lo sguardo: questa è la grazia delle lacrime.

INTERCESSIONI

Ripetiamo insieme: Signore, insegnaci la compassione.

    • Per la Chiesa e le autorità civili affinché possano estirpare la piaga delle violenze di genere. R.
    • Per le donne sfruttate, affinché non perdano mai la speranza di una vera liberazione. R.
    • Per i cristiani affinché non alimentino il mercato della prostituzione. R.

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Gesù incontra e supporta coloro che sperimentano la resilienza

IX Stazione: Gesù cade la terza volta

LETTURA (Lam 3, 27-32)

È bene per l’uomo portare un giogo nella sua giovinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché il Signore glielo impone. Ponga nella polvere la bocca, forse c’è ancora speranza. Porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. Poiché il Signore non respinge per sempre. Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo il suo grande amore.

RIFLESSIONE

Per la terza volta Gesù cede sotto il peso della croce e per la terza volta si rialza. Quante persone conosciamo, quante ne incrociamo che, con fede, dopo ogni caduta si alzano, pongono un piede davanti all’altro e ricominciano?! Gesù diviene paradigma di resilienza, di coloro che nel Suo nome rialzano il capo trascinati da una parola che solo Lui può sussurrare: credi, spera, ama.

INTERCESSIONI

Ripetiamo insieme: Ascoltaci Signore.

    • Per la Chiesa, affinché resti fedele nella sua missione in favore dei più deboli. R.
    • Per i cristiani, affinché siano sempre solidali con i fedeli di altre religioni. R.
    • Per un mondo più pulito. R.

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Gesù incontra un uomo spogliato della sua dignità

X Stazione: Gesù è spogliato delle sue vesti

LETTURA (Mc 15, 24)

Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso.

RIFLESSIONE

Gesù: un uomo denudato di fronte alla gente, maltrattato e deriso, spogliato della propria dignità. Gesù abbraccia, conforta tutti coloro che ogni giorno vivono l’umiliazione: padri disoccupati, donne violate, bambini privati della loro infanzia. Non uno di loro verrà dimenticato, non uno di loro verrà abbandonato da Colui che per primo ha provato la privazione della propria dignità.

INTERCESSIONI

Ripetiamo insieme: Perdonaci Signore

    • Per tutte le volte che eri nudo e non ti abbiamo vestito. R.
    • Per tutte le volte che eri forestiero e non ti abbiamo ospitato. R.
    • Per tutte le volte che eri malato o in carcere e non ti abbiamo visitato. R.
    • Per tutte le volte che non abbiamo fatto tutto ciò a uno dei tuoi fratelli più piccoli. R.

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Gesù incontra tutti coloro che cercano la salvezza

XI Stazione: Gesù è inchiodato alla croce

LETTURA (Mc 15, 25-27)

Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.

RIFLESSIONE

«Non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori». Tutto ci saremmo aspettati, tranne che vedere due ladroni accompagnare Gesù nel momento del suo ultimo respiro, due malfattori che poco avevano a che fare con lui. Non importa cosa tu sia nella vita, santo o peccatore, ma Gesù dona la sua salvezza persino a coloro che noi reputiamo indegni. È sufficiente un: “ricordati di me Signore”.

INTERCESSIONI
Signore pietà…

Cristo pietà…

Signore pietà…

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Gesù muore sulla croce

XII Stazione: Gesù muore in croce

LETTURA (Mc 15, 33-34. 37. 39)

Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!».

RIFLESSIONE E PREGHIERA PERSONALE E SILENZIOSA

SALMO 130

Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia preghiera.

Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi potrà sussistere?

Ma presso di te è il perdono:
e avremo il tuo timore.

Io spero nel Signore,
l’anima mia spera nella sua parola.

L’anima mia attende il Signore
più che le sentinelle l’aurora.

Israele attenda il Signore,
perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.

Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Gesù incontra coloro che vivono la carità

XIII Stazione: Il corpo di Gesù viene affidato alla madre

LETTURA (Mc 15, 42-43. 45)

Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch’egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe.

RIFLESSIONE

Pochi avrebbero avuto il coraggio di fare ciò che fece Giuseppe, pochi avrebbero desiderato prendersi a carico un uomo morto come un malfattore. Affrontare Pilato per custodire il corpo esamine di Gesù, è un gesto di attenzione e affetto verso l’uomo che ha cambiato la sua vita. Solo un uomo che consapevolmente ha ricevuto tanto amore può donare amore, solo chi è immensamente amato può vivere un gesto di carità.

INTERCESSIONI

Ripetiamo insieme: Signore facci strumento della tua carità

    • Quando chiudiamo il nostro cuore alla compassione. R.
    • Quando non mostriamo gratitudine nei confronti della vita. R.
    • Quando siamo ciechi ai bisogni degli altri. R.

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Gesù incontra coloro che sperano

XIV Stazione: Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro

LETTURA (Mc 15, 46-47)

Giuseppe allora, comprato un lenzuolo, depose Gesù dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro. Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto.

RIFLESSIONE

L’autore della vita è deposto in un sepolcro. Giace fermo, senza vita e con lui appaiono senza vita coloro che lo osservano. Giuseppe chiude il sepolcro, volta pagina ad un sogno troncato. Tutto sembra finito, tutto sembra terminato. Solo l’occhio di che spera intravede il bagliore che sta nascendo.

INTERCESSIONI

Lettore: Di fronte al sepolcro che custodisce il corpo di Gesù, non perdiamo la speranza, certi della Risurrezione. Rinnoviamo la nostra fede nella gioia di essere missionari della Buona Notizia che è Gesù.

Insieme: Credo in un solo Dio….

Preghiera conclusiva

Signore Gesù, San Francesco d’Assisi, in lacrime, ti ha detto: “Tu sei il mio Dio, il mio Tutto!”.

Grazie per aver intrecciato la tua vita, il tuo cammino con noi, uomini e donne che si affiancano a te. Anche noi oggi vogliamo dirti: R. Tu sei il mio Dio, il mio Tutto!

Hai sofferto per noi, perché siamo preziosi agli occhi tuoi. Dacci la guarigione e rinnova la nostra fede. Facci portatori e testimoni del tuo amore. Libera il nostro cuore da tutto ciò che non è amore. R. Tu sei il mio Dio, il mio Tutto!

Benedici ciascuno di noi, le nostre famiglie e il mondo intero. Amen.